Scarso lettore come sono, probabilmente non mi sono accorto che questa pessima notizia è già uscita altrove, e me ne scuso con chi l'avesse già vista altrove. C'è però almeno una persona che la leggerà qui, una persona cara e lontana, ed è per questa persona che scrivo. Scusandomi con tutti gli altri.
Solo adesso, appunto, apprendo da una email della morte di Tom Yohe, 46 anni, che per quanto riguarda la prospettiva del football italiano è noto soprattutto per le due annate (1990 e 1991 ma stiamo andando a memoria) in cui giocò con la maglia dei Towers Bologna, dopo la carriera di altissimo livello al college, Harvard, che nel 1986 aveva portato al titolo della Ivy League e alla vittoria sulla rivale Yale. In quella stagione Yohe, quarterback di bel braccio e grande leadership ma statura ridotta, aveva stabilito i record dei Crimson Tide per lanci effettuati (321) e completati (158), touchdown (17) e yard (2134). Dopo l'Italia, nei Towers che usciti dalla forzata mediocrità dei primi anni erano diventati una bella squadra, andò ai Barcelona Boxers della lega spagnola, restando per quattro stagioni come giocatore-allenatore, con un bilancio finale di 48 vittorie e una sola sconfitta, e il titolo di Mvp dell'annata 1992.
Tornato in patria, era diventato un producer per Fox Sports, ovvero una delle persone che dietro le quinte si occupano della gestione e realizzazione dei programmi, che siano confezionati o in diretta. In particolare, data la sua conoscenza del football, si dedicava a Fox NFL Sunday, programma che avete visto anche nei prepartita di Fox Sports 2 in Italia da Natale 2013 in poi.
La morte di Yohe, che si era sposato da pochi mesi ed abitava in California, è avvenuta per insufficienza respiratoria in una clinica di Santa Monica, dove era stato ricoverato qualche giorno prima.
Durante la diretta di Fox Sports di Los Angeles Dodgers-New York Yankees di domenica scorsa Joe Buck, telecronista (anche) di football della rete, lo ha ricordato con parole molto belle.