Campionato 2014 di massima divisione: pronti via e i Dolphins Ancona sbattono contro il muro dei Seamen Milano. Esordio con sconfitta (30-14 il tabellino finale) che matura tutta nelle prime frazioni di gioco, con il massimo vantaggio milanese che raggiunge il 21-0 a inizio del secondo quarto di gioco. «Sapevamo che sarebbe stata dura, avevamo nuovi giocatori e nuovi stranieri in campo, contro i vice-campioni d'Italia ancora più rafforzati dalla campagna acquisti invernale - il commento del capo-allenatore Roberto Rotelli - Purtroppo, dopo i primi drive difensivi in cui abbiamo costretto al punt i Seamen, abbiamo commesso due turnover sanguinosi (1 intercetto e 1 fumble) in successione, consegnando palla ai Seamen in posizioni molto favorevoli. Inoltre, negli special teams, loro sono stati bravissimi con i calci a farci ripartire molto indietro dalla nostra metà campo. Dopo i primi schiaffoni in faccia abbiamo cominciato a girare anche noi, mostrando anche alcune cose molto buone, ma ormai era tardi per ritornare in partita».
Alla fine le statistiche diranno che i Dolphins hanno marciato più dei Seamen (352 yard di total offense, di cui 49 sulle corse e 303 sui lanci, contro le 244 yards totali dei milanesi, di cui 129 sulle corse e 115 sui lanci), ma non è bastato. Detto infatti dei turnover, bisogna anche considerare i troppi sack subiti da Keith Welch, nuovo quarterback americano dei dorici. Il quale ha mostrato una buona agilità nelle corse e un'intesa discreta con i propri ricevitori che ha fruttato un 55% di completi x 303 yards, con 162 yard per Michele Marchini (1 TD), 86 yard per Fabio Capodaglio (1 TD) e 55 yards per Filippo Limitone. Welch ha però mostrato anche di aver subito l'impatto della prima partita in assoluto fuori dagli States con la nuova dimensione italiana, incappando in alcune imprecisioni nei lanci e nei turnover di cui detto sopra. In attacco buona infine la prova del running back esordiente Davide Rossini, mentre la linea d'attacco ha subito la pressione della difesa milanese, concedendo qualche sack di troppo.
Per quanto riguarda la difesa, lettura in chiaroscuro, con diversi ottimi placcaggi di gruppo (Mike Wallace, Lorenzo Pignataro e Mejdi Soltana in particolare sugli scudi), ma anche alcune situazioni da sistemare, come un paio di momenti decisivi della partita, in cui dopo aver fermato molto bene per 3 volte l'offense milanese, veniva concessa la chiusura del 4° down in zone del campo cruciali.
Anche per gli special teams una doppia chiave di lettura. Sia i ritorni di punt sia i ritorni di kickoff hanno subito la bravura del kicker milanese senza riuscire a ritornare molte yard, grazie anche a rimbalzi sempre sfavorevoli della palla. Bene le trasformazioni, dove entrambi gli esordienti chiamati a raccogliere il testimone di Michele Morichi hanno messo dentro il calcio addizionale (Nicolò Gambella ed Edoardo Garbini) e bene anche il kick off dopo il primo TD dorico, che grazie all'onside kick chiamato da Francesco Sclafani ha riconquistato l'ovale. Occasione che avrebbe meritato maggior fortuna, con i Dolphins capaci di percorrere il campo fino alla red zone avversaria, ma colpevoli di non essere riusciti a entrare per il tempo che andava scadendo. Forse quello è stato il momento che avrebbe potuto cambiare la partita. Al rientro in campo dall'intervallo infatti i Seamen riuscivano a ri-allungare senza farsi più raggiungere.
Per i Dolphins ci sarà subito nel prossimo fine settimana il turno di riposo da calendario, possibilità che permetterà ai coaches marchigiani di sistemare tutte le sbavature di inizio stagione e ritornare in campo più agguerriti di prima. Ricordiamo che anche lo scorso anno i Dolphins persero 31-12 a Milano contro i Seamen, riuscendo a far tesoro dello "schiaffone" subito per inanellare una serie di vittorie consecutive che li portò fino alla semifinale scudetto contro Parma. Ritorno in campo previsto quindi per domenica 30 marzo in casa allo Stadio Dorico contro le neo-promosse Aquile Ferrara.
Ufficio stampa Energy Building Dolphins Ancona