lunedì 2 maggio 2011

Warriors-Panthers, un resoconto

E allora è il mattino dopo delle conferme e delle riflessioni, per chi si alza dal letto con qualche dolore nuovo e per chi, più comodamente, giudica e manda senza nemmeno cingersi con la coda del senno di poi. I Warriors Bologna hanno battuto i Panthers Parma 34-23 e sono ancora imbattuti dopo cinque partite, oltre che virtualmente ai playoff, con un mese di regular season ancora da giocare. I Panthers sono 3-2 e alla terza sconfitta dell'anno, se si aggiunge quella, molto onorevole, in Eurobowl sabato 23 aprile. Troppe, per chi sia campione in carica, anche se non c'è stato nulla da eccepire su alcuna di esse e la situazione playoff non è compromessa. Parma ha certamente accusato il peso delle sole cinque azioni offensive giocate nel primo quarto: al primo possesso tre giochi e punt, il secondo è arrivato solo a pochi secondi dal cambio di campo perché i Warriors, dopo avere segnato il 7-0 con una grande ricezione di 15 yards di Mattia Parlangeli su un 4° e 5, avevano ricoperto il kickoff successivo, che aveva avuto tutta l'aria di uno squib kick (calcio potente e rimbalzante volto a rendere difficile il ritorno) finito casualmente addosso ad un giocatore della prima linea dei Panthers e recuperato dai bolognesi. I Warriors erano andati sul 14-0 segnando ancora su lancio su un 4° tentativo (e 6 yards da conquistare), stavolta dalle 19: ancora una volta grande pressione della linea di Parma sul quarterback Eric Marty, che però era lestissimo a lanciare a Walter Peoples un attimo prima di subire il contatto. I Panthers, per cui Jaycen Taylor (o Spears, come risulta dal roster) ha avuto alcune corse molto efficaci con cambi di direzione e accelerazioni che hanno ricordato il suo fresco passato nella Big Ten Conference, hanno avuto un maggior possesso di palla nel 2° quarto, ma né il field goal da 22 yards di Andrea Vergazzoli né l'intercetto di Tanyon Bissell (a proposito: cornerback fissi i due americani, non è più un caso, evidentemente) nel successivo drive bolognese li hanno sbloccati, e i Warriors hanno potuto riallungare sul 21-3 con un td di Jordan Scott su ricezione corta dopo che lo stesso Scott con due eccellenti corse aveva mangiato metà del campo, in un drive partito dalle 44 di Parma dopo un punt. Diversissimo il terzo quarto, nel quale evidentemente per Parma c'è stata l'onda lunga positiva del td di chiusura primo tempo, 8 yards di ricezione in end zone per Tommaso Finadri con il calcio di Vergazzoli: sul possesso iniziale di palla i Panthers per due volte lanciavano molto bene su Bissell, e nel secondo dei casi era una fade del Qb Tommaso Monardi, ovvero il lancio fatto partire immediatamente dopo lo snap e diretto verso l'angolo lontano della end zone, verso la quale si dirige subito il ricevitore, un tipo di lancio che per un difensore è molto difficile da ostacolare, se viene effettuato con la giusta sensibilità e con palla ad allontanarsi dal difensore stesso. Era il momento migliore di Parma perché nel successivo possesso di palla Marty si faceva intercettare da Bissell sulla sua linea laterale sinistra, e Bissell, eccelso con la palla in mano in situazioni di campo aperto, cioé quando c'è spazio per correre, riportava la palla in end zone 64 yards più avanti, per l'unico e ultimo vantaggio ospite sul 23-21. Durato fino al primo drive dell'ultimo quarto, nel quale Marty ha dimostrato di avere mantenuto la lucidità nonostante il compito gravoso di essere contestualmente Qb e offensive coordinator e la fatica del volo andata-ritorno in patria sostenuto in settimana (era ritornato a Bologna giovedì) a causa di un lutto familiare: con la palla sulle 33 dei Panthers, infatti, Marty è andato a schierarsi come ricevitore dal lato sinistro, assieme a due compagni tra cui Peoples, mentre dietro al centro Stefano Chiappini c'era solo, a qualche yard di distanza, Scott. Classica impostazione Wildcat, con snap direttamente ad un running back che poi sceglie se correre o lanciare. E se invece corre lateralmente per poche yards poi consegna a Marty che viene verso di lui, prende il pallone e lo lancia in end zone per Peoples, che nel frattempo ha attraversato il campo diagonalmente? Succede che la difesa non reagisce in tempo e quando lo fa non riesce a intervenire. Calcio di Matteo Guerra e nuovo vantaggio dei Warriors, 28-23, a 9'05" dal termine. Ovvero con tanti minuti ancora da giocare, ma qui i Panthers hanno rimesso in mostra la poca precisione del primo quarto, nonostante l'artificio di ricorrere in un paio di occasioni ad una loro versione della Wildcat con Taylor e Bissell. Curioso e dannoso poi, perlomeno questa l'impressione dalla tribuna, che sul punt di Vergazzoli dopo l'ennesima buon drive della difesa dei Warriors, ben preparata e dotata di due diversi "pacchetti" a seconda della situazione di gioco, la palla sia stata lasciata rimbalzare più volte nei pressi della goal line bolognese senza che nessuno degli ospiti la toccasse. Permettendo che rotolasse in end zone, i Panthers hanno concesso ai Warriors la possibilità di riprendere il drive dalla linea delle 20 anziché da quella delle 2 o 3. E forse quella distrazione è stata tutto quel che serviva a Marty: per tre volte infatti i bolognesi hanno chiuso il down al 3° tentativo, prima con una corsa di Scott poi con uno screen pass e infine con un Qb sneak, ovvero l'azione in cui il quarterback si getta in avanti un istante dopo avere ricevuto lo snap. Tenuto vivo il drive e mangiati minuti preziosi, i Warriors hanno poi chiuso la partita con un td ancora di Parlangeli, 29 yards di lancio dalle mani di Marty. Che a fine partita, in campo, mentre iniziava un diluvio, ha fatto con noi alcune considerazioni: «Parma è una bella squadra e ha cercato subito di mettere molta pressione su di me. Io ero curioso di capire come avremmo reagito alle avversità, specialmente nel terzo quarto quando loro sembravano avere preso il ritmo giusto. Non sono contento degli intercetti. Sul primo un mio compagno era libero ed io ho cercato di non lanciargliela troppo difficile ma così facendo ho lanciato corto, sul secondo Bissell ha deciso in anticipo cosa fare ed ha indovinato la mossa giusta. Siamo 5-0 ma dobbiamo restare lì con la testa, non abbiamo ancora vinto niente». Su Twitter, nelle ore successive alla gara, Marty ammetteva di avere giocato la sua peggiore partita stagionale sottolineando però la forza della sua squadra, poi ricordava che quello di Bissell era il primo intercetto ritornato in touchdown nella sua carriera europea. Ma come ogni buon Qb deve mettersi tutto alle spalle, e lo sa. (nella bella foto di Manuela Pellegrini, linea d'attacco dei Panthers, con il tackle di sinistra 79 Tommaso Antonetti in primo piano e dietro di lui la guardia Lino Maschi e il centro Matteo Ferrari, contro la linea difensiva dei Warriors, il cui primo giocatore è Simone Bernardoni. Il faccia a faccia tra le linee è, giudizio personale, uno degli aspetti più esaltanti del football)